Sabato, 18 Settembre 2010 12:09

Vittime, polemiche e proteste. Ratzinger nei giorni del "no-papa"

Scritto da  Gerardo

Presentiamo l'articolo di Marco Politi, apparso in "il Fatto Quotidiano" del 16 settembre 2010.
Buona lettura!



Grosso come una bibbia, rosso come l’annuario pontificio. È il "Testamento dei sopravvissuti". Le vittime di pedofilia vogliono presentarlo a Benedetto XVI, che stamane atterra in Gran Bretagna dove resterà fino a domenica. Trenta storie di violenze, che Margaret Kennedy dell’organizzazione Macsas (Sopravvissuti di abusi sessuali del clero) ha chiesto alle autorità cattoliche di Londra di poter consegnare al Papa, ricevendo un cortese rifiuto. "Mi hanno detto che lo darebbero loro, ma noi vogliamo metterglielo in mano personalmente". Non è un dettaglio. Papa Ratzinger incontrerà in Inghilterra alcune vittime come ha già fatto in Usa, Australia e Malta. Ma Margaret Kennedey contesta questa abitudine di “scegliersi” le vittime e di non parlare mai con le organizzazioni che le rappresentano collettivamente. Troppo comodo. La Kennedy, che a primavera ha partecipato ad un convegno del gruppo Liberale all’Europarlamento per sollecitare un’iniziativa europea sul contrasto agli abusi, porta sempre un nastro viola. Con la scritta: Verità, Responsabilità, Giustizia. Tre principi che rimprovera al Vaticano di non osservare. Perché non è stata fatta piena trasparenza sul passato, perché molti ecclesiastici colpevoli di insabbiamenti non rispondono ancora delle loro azioni, perché alle vittime non è stata resa finora piena giustizia. "Saremo presenti agli appuntamenti religiosi del Papa a Londra per cercare di incontrarlo", spiega la Kennedy, aggiungendo: "Niente di aggressivo, ma riteniamo giusto che degli abusi si parli con il Papa in un’arena aperta e non in incontri segreti". Quanto ha fatto finora la Chiesa è insufficiente. "Dicono Sorry, ci dispiace, ma non hanno messo in piedi programmi concreti e non hanno risarcito le vittime. Non bastano le parole. Chiediamo un aiuto vero, chiediamo che si riconoscano tutti gli insabbiamenti e i trasferimenti di chierici che hanno abusato. Chiediamo che si prenda atto che ci sono stati centinaia, migliaia di abusi, attraverso gli anni quasi in ogni istituto religioso". Non si tratta solo di minori, ma anche di tante donne abusate sessualmente e psicologicamente.

PER BENEDETTO XVI il viaggio in Scozia e Inghilterra si profila come il più turbolento dei suoi 5 anni di pontificato. Ratzinger ha in orrore le dimostrazioni. Forse non le vedrà direttamente, tali e tante sono le misure di sicurezza che impongono anche ai fedeli di recarsi alle messe e agli appuntamenti religiosi in pullman strettamente sorvegliati. Ma il dissenso nei suoi confronti monta da più parti. Lo contestano le vittime degli abusi. Lo contestano gli atei militanti: prima dell’estate gli scrittori Richard Dawkins e Christopher Hitchens minacciarono di chiedere l’arresto di papa Ratzinger per "crimini contro l’umanità". Preannunciano proteste i militanti gay, guidati da Peter Tatchell. E covano rancori quanti non hanno digerito che il Vaticano si sia annesso gli ultraconservatori anglicani passati al cattolicesimo, perché in dissenso su clero gay, donne-prete e la possibilità di avere anche vescovi sia donne che apertamente omosessuali.

Il fiume del malumore si riverserà sabato sera nella marcia da Hyde Park sino al n° 10 di Downing street, residenza del premier Cameron, che ha definito un "grande onore ed evento storico" l’arrivo di Benedetto XVI . C’è da giurare che le autorità assicureranno massima libertà. Come già avvenne per analoghe, incandescenti manifestazioni di massa contro papa Wojtyla a Utrecht nel 1985 e a Berlino nel 1996. Lo slogan è “Nope Pope”, Papa-No. Ken Follet e altri cinquanta tra scienziati, scrittori, attori e intellettuali hanno firmato una lettera aperta la “mascherata” di una visita di stato concessa alla Santa Sede, accusata di violare diritti umani. Ultima brutta notizia: la defezione dal seguito papale per motivi di salute del cardinale Kasper, campione dell’ecumenismo e molto critico del nuovo ateismo.

Intanto gli allibratori accettano scommesse su tutto, mentre l’infelice idea dell’episcopato cattolico di chiedere 25 sterline ai fedeli che vanno alle messe (per le spese di trasporto, organizzazione, sanità e sicurezza) ha fatto calare vistosamente le adesioni. Probabilmente si arriverà ticket con prezzi last minute per riempire le platee. Se il viaggio è difficile, per Ratzinger è anche una sfida affascinante. Il vero significato per il Papa è il faccia a faccia con una realtà fortemente secolarizzata, dove i cattolici sono meno del 9% e la frequenza alla messa degli altri cristiani ha percentuali contati sulle dita di una mano sola.

A parte la tappa scozzese di oggi, Benedetto XVI arriva in una delle capitali-cuore dell’Occidente. Dove politica, economia, vita sociale, trend culturali sono totalmente sganciati dalla fede e Dio è veramente al margine. Stephen Hawkins, lo scienziato che ha sottolineato nel suo ultimo libro “The Grand Design” l’inutilità di invocare la presenza di Dio nei processi di formazione dell’universo, è la rappresentazione plastica della sfida intellettuale e religiosa a cui è chiamato il Papa. E certo al teologo Ratzinger l’essere provocato in senso alto piace. E lo stimola. (D’altronde l’ateo Hawkins è un assiduo invitato ai simposi dell’Accademia pontificia delle Scienze). Perciò l’attenzione di tutti è focalizzata sul discorso che terrà agli esponenti culturali, sociali e religiosi a Westminster Hall venerdì pomeriggio. Contrastare la de-cristianizzazione dell’Occidente è in ogni caso per Benedetto XVI la missione prioritaria del suo pontificato. A questo scopo ha creato persino un nuovo dicastero per la “Nuova evangelizzazione”.

IN QUESTA LUCE si spiega la decisione di celebrare domenica a Birmingham personalmente la beatificazione di John Henry Newman, teologo e intellettuale anglicano che passò al cattolicesimo e divenne cardinale. Di Newman a Benedetto XVI non interessa banalmente la conversione come “acquisto”, ma la storia di un pensatore-credente che ha attraversato tutto l’Ottocento confrontandosi con il razionalismo, il positivismo, lo scientismo e approfondendo la sua fede anglicana sino a fondersi nel cattolicesimo. Di Newman è celebre la convinta adesione al primato della coscienza, la capacità di scavare nei dogmi senza ubbidienza ottusa, il senso della Chiesa e la valorizzazione del ruolo dei laici. E un’idea di pontefice non “infallibile per natura”. Insomma, un uomo di frontiera come si sente probabilmente anche Ratzinger.


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